SOLO

2013, Napoli – La Feltrinelli Librerie  “Più certo della stella polare”

Il Vulcano, scrigno segreto esplosivo \ Presentazione di Vincenzo Rea

Con l’esposizione autunnale alla Feltrinelli, Francesca Belmonte ripropone uno dei temi fondanti della sua passionale ricerca: il vulcano, “la montagna di fuoco” che in questa città può avere una sola accezione possibile, il Vesuvio, “stella polare per i napoletani” secondo la felice definizione di Erri de Luca, “terribilmente reale” per Andy Warhol. Insomma quell’icona fatale e smagliante, simulacro globale della “civiltà delle immagini” sullo sfondo di mille storie controverse e rumorose che rappresentano tutte le peculiarità di questa città. Un vero e proprio topos, cioè una forma che può venir riempita di volta in volta di un contenuto diverso ma sempre attuale. Così le ripetizioni, le citazioni, le variazioni d’immagine dello stesso scenario ci riportano all’idea estatica del bello, che attrae perché conscio della propria vitalità. In questi lavori l’artista, forte di una tecnica originale, fortemente materica e suggestiva, recupera decisamente i tratti di un discorso antico, ripristinandone forma e contenuto con il semplice innesto talvolta di elementi incastonati, tanto inusuali quanto comuni all’armamentario pittoresco territoriale. L’effetto è sorprendente. Come nel celebre scenario di Warhol, qui il dato iconico riesplode occupando tutto lo spazio visivo della superficie racchiusa, sintetizzandone tutta l’armonia della silhouette ondulata del vulcano con un gesto energico e pulsante, in continuo sommovimento e a diretto contatto con le radici di fuoco di un umanità fremente.


2012, Napoli -  Nais Moment - “Perfetta nudità della vita”. Curatore Enzo Rea

PERFETTA NUDITA’ DELLA VITA  \ Presentazione di Vincenzo Rea

L’esposizione ruba il titolo a un verso di Alda Merini, e come lei, Francesca Belmonte si inoltra risoluta fra le stagioni che scandiscono e modellano il meraviglioso mondo interiore femminile. Sensualità e passione sono le due valigie che stringe nelle mani lungo il percorso che conoscono in pochi.

In un periodo in cui si assiste con allarmante frequenza ai dibattiti mediatici sulla strumentalizzazione del femminile nello spettacolo e nella pubblicità, corredati da agiografie di corpi declinati in ogni definizione: dermatologica, fisiologica o ginecologica….l’icona che pervade il nostro immaginario è ordinaria e sempre uguale a se stessa. L’intervento dell’artista allora puo’ essere una vera e propria dirompente presa di coscienza.

Francesca ci prova , attraverso linee essenziali quasi vergate,solide e materiche, a volte morbide altre spigolose e scarnificate, depurate di ogni apparenza,ci richiama all’origine della forma. E’ un invito a riguardare a quell’universo da sempre esplorato solo in superficie con una nuova chiave di lettura. L’artista, forte di un’impellente voglia di raccontare se stessa crea i suoi soggetti direttamente dal suo inconscio evitando decisamente ogni agevole riferimento già visto. Ne nasce così una figura netta che si spinge oltre le forme stilistiche prescritte e convenzionali,verso l’esaltazione del proprio essere: adolescente, donna, madre, amica, amante e vita. 

L’intuizione primaria è la sequenzialità figurativa. Un racconto per fasi , tralasciando ogni facile indugio sul dettaglio, “l’essenziale è invisibile agli occhi” ci insegna il piccolo Principe, rischia di farci perdere la visione complessiva, un po come può accadere nella vita. 

La visione finale è dunque è di una nudità estatica, per questo perfetta, che trascina lo spettatore verso l’astrazione, l’ineluttabile trasformazione dell’essere: da quella traccia di fisicità iniziale alla maturità compiuta che fa dell’esistenza un avventura travolgente. Immagini essenziali, in cui bellezza, sensualità, struggimento e abbandono sono elementi dotati di autonomia propria e rappresentano la radice della sua ricerca nel Senso, agli antipodi di ogni sentimento di indifferenza, pronta a sfidare ogni sguardo pur di affermare che si è vissuto.


2010, Napoli - Eidostudio - “Jazz on Canvas”. Curatrice Francesca Maione

Una mostra in cui si viene travolti dal gioco di fusione tra colori e musica, perché è dall'attrazione per il colore, dal piacere di stenderlo sulla tela e dalla musica che la Belmonte ama ascoltare - quasi sempre jazz - che nasce una sua tela. La musica rende più fluido il pensiero e la materializzazione dello stesso. Le tele nascono dall’improvvisazione, non c’è un disegno alla base, solo lo sviluppo creativo di una partitura.




 

 

 



COLLECTIVE

 

2014, Napoli, PAN Palazzo delle Arti, "Napoli Città Creativa" - Curatrice Valeria Viscione \ Visivo Comunicazione

2014, Napoli, Galleria Borbonica, Arte e Moda - Curatrice Valeria Viscione \ Visivo Comunicazione

2014 Napoli, Museo del Sottosuolo, Il Ritrovo degli Artisti III

2012, Napoli, Penguin Cafè - Una frase un rigo appena

2012, Napoli - Eidostudio. - Concorso “Divinarte” -  Curatrice Francesca Maione

2012, Napoli – Spazio Venexiart - Rassegna artistica internazionale “Life in art”

2012, Napoli - Mostra D'oltremare - “ Il corpo ritrovato”. Curatrice Sabina Pecorella

2010, Napoli -  Eidostudio, “ARTERITIVO ROCK”. Curatrice Francesca Maione

2010, Napoli - Castel dell’Ovo. “Biennale Giovani Artisti Campania”